La terra è la nostra fonte di vita. È madre fertile con cui stabilire un rapporto simbiotico e di equilibrio, spesso distrutto dall’aggressivo intervento dell’uomo. Cristina Vatielli si è messa in una posizione di ascolto del respiro della natura, rannicchiata in posa fetale. Fotografie riprese dall’alto che la ritraggono quasi in simbiosi con la terra, immersa in paesaggi fantastici e inquietanti al contempo. Con questo progetto la fotografa ha cercato una relazione, un momento di riflessione sul dramma espresso da una terra trasformata in madre infeconda. Un’infertilità che si trasmette all’uomo, e che la fotografa e il suo compagno vivono e subiscono in prima persona.
La terra è la nostra fonte di vita. È madre fertile con cui stabilire un rapporto simbiotico e di equilibrio, spesso distrutto dall’aggressivo intervento dell’uomo. Cristina Vatielli si è messa in una posizione di ascolto del respiro della natura, rannicchiata in posa fetale. Fotografie riprese dall’alto che la ritraggono quasi in simbiosi con la terra, immersa in paesaggi fantastici e inquietanti al contempo. Con questo progetto la fotografa ha cercato una relazione, un momento di riflessione sul dramma espresso da una terra trasformata in madre infeconda. Un’infertilità che si trasmette all’uomo, e che la fotografa e il suo compagno vivono e subiscono in prima persona.
Ragusa Foto Festival 13
Opening: 28–31 agosto 2025
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